Benvenuto nel nostro blog!


"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




Translate

mercoledì 17 ottobre 2012

PERICOLO SCAMPATO O PERICOLO RIMANDATO?


RICERCA

Ddl stabilità, salta il super-Cnr
restano in vita i 12 enti da accorpare

L'ultima versione del ddl Stabilità del governo prevede la nascita di una 'consulta', coordinata dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Soddisfazione da parte dei ricercatoridi MONICA RUBINO

ROMA - Pericolo accorpamento scampato per i dodici enti di ricerca - dall’Istituto di fisica nucleare all’Agenzia spaziale fino agli istituti di astrofisica e di geofisica e vulcanologia, per citare i più grandi - che dovevano essere riuniti nel cosiddetto "super-Cnr", non più "Consiglio" ma "Centro" nazionale delle ricerche. Una scelta che aveva già provocato pesanti polemiche, anche perché annunciata all'indomani della scoperta del bosone di Higgs, la "particella di Dio", cui aveva dato il suo contributo uno degli enti coinvolti dai tagli, ovverol'Istituto di fisica nucleare
 
Secondo il progetto del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, la maxistruttura avrebbe dovuto sostituire, accorpandoli, i dodici enti esistenti tagliando tutti i vertici e assorbendo il personale.

E invece l'ultima versione del ddl stabilità pubblicata sul sito del governo prevede che nasca per gli istituti di ricerca nel mirino una "Consulta dei presidenti", coordinata dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Il nuovo organismo dovrà elaborare una riorganizzazione degli enti entro il 31 gennaio del 2013, "allo scopo - si legge nel testo del ddl - di assicurare una governance unitaria e più efficace degli stessi e garantire il mantenimento dell'identità storica, l'attuale denominazione 
nonché l'autonomia scientifica e di budget".
 
Il riordino coinvolge Cnr, Istituto nazionale di fisica nucleare, Agenzia spaziale italiana, Istituto nazionale di astrofisica, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Istituto nazionale di oceanografia, Istituto nazionale di ricerca metrologica, Stazione zoologica 'Anton Dohr'. Istituto nazionale di studi germanici, Istituto nazionale di alta matematica e Museo storico della fisica e Centro studi e ricerche 'Enrico Fermi'. 
 
La rivoluzione che rischiava di travolgere le punte di diamante della ricerca scientifica italiana sembra essere dunque passata, o quantomeno rinviata. I presidenti degli enti di ricerca coinvolti tirano un sospiro di sollievo. "Adesso sì che c'è spazio per una discussione serena", commenta a caldo Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare: "Mentre il provvedimento iniziale era una follia, considerando anche il fatto che nessun paese al mondo ha solo un ente di ricerca, la nuova norma prevede il coinvolgimento dei vari attori nell'elaborare una proposta di riorganizzazione". 

Soddisfatto del passo indietro del governo anche Giovanni Fabrizio Bignami, presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica: "E' stato un gesto di ragionevolezza - afferma - in quella logica concertativa dai noi auspicata. Adesso però sarà importante capire come lavorerà la consulta che viene istituita".
 
Diversa invece la sorte per gli altri entri soppressi dalla manovra di spending review del luglio scorso. Oggi hanno manifestato davanti a Montecitorio i ricercatori dell'Inran, l'Istituto nazionale di ricerche alimentari, in fase di accorpamento al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), facente capo al ministero delle Politiche agricole. I lavoratori Inran, 400 persone di cui 120 precari, hanno protestato contro lo smantellamento dell'istituto, famoso per aver disegnato la piramide alimentare e aver promosso nel mondo la dieta mediterranea. "A causa del taglio dei fondi  - spiegano - non ci sono nemmeno i soldi per comprare il materiale ordinario. Siamo il primo caso di 'esodati' della ricerca". 
(16 ottobre 2012)


0 commenti: